Alessandro Lombardo, direttore della Fondazione Ansaldo– fiore all’occhiello della nostra nazione come fonte archivisitica internazionale sulla storia dell’industria italiana – di lui scrive: “In oltre vent’anni di attività nel campo della tutela e della valorizzazione delle fonti per la storia contemporanea poche volte ho avuto modo di incontrare studiosi, come Maurizio Eliseo, capaci di racchiudere in sé saperi e capacità tra loro così distanti e al tempo stesso così complementari. Appassionato cultore della materia, depositario di profonde conoscenze storiche e custode di preziose raccolte documentarie, egli presenta infatti anche una altissima competenza professionale di tutta la filiera produttiva della nave al punto che, per chi si occupa di storia navale, Maurizio Eliseo è, oramai da tempo, un riferimento di livello internazionale”.
Anthony Cooke, titolare di una delle più prestigiose case editrici inglesi e lui stesso noto storico navale, dice di lui: “La conoscenza di Maurizio Eliseo dello shipping italiano è semplicemente enciclopedica, grazie anche al fatto che ha messo insieme un enorme archivio privato di fotografie, poster, brochure e quant’altro relativo alle navi passeggeri italiane, fra cui molti pezzi relativi agli albori della navigazione a vapore. Di conseguenza i suoi libri sono letti dagli appassionati di tutto il mondo. Il suo primo volume, scritto quando aveva appena 22 anni, è sul mitico Rex, e si tratta di un’opera formidabile: è andato addirittura battuto ad un’asta di Christie’s a New York per 800 dollari, un record per un libro moderno di storia navale. E’ anche un ottimo conferenziere. Ho avuto il piacere di tenere con lui una conferenza nel dicembre 2002 a New York e, parlando ovviamente in inglese, ha lasciato tutti i presenti estasiati. Un vero tour de force! Non so dove trovi il tempo, ma costruisce anche navi in miniatura. Il suo modello navigante da quasi tre metri del Rex – una nave il cui nome è ormai legato al suo – è stato un pezzo forte dell’esposizione colombiana di Genova del 1992. Non tutti i modelli della sua collezione sono auto-costruiti, possiede infatti diversi “gioielli d’epoca”, come i grandi modelli di cantiere da 5 metri della Michelangelo e da ben 7 metri e mezzo della Leonardo da Vinci.
William H. Miller, è il più celebre storico
navale americano, noto in tutto il mondo come “Mr Ocean
Liner” (ha scritto oltre 60 libri sull’argomento,
tiene conferenze in tutto il mondo e a bordo, è curatore del
museo navale di New York, etc.) di Maurizio Eliseo dice:
“Egli non è semplicemente uno storico navale,
è uno dei migliori storici navali della nostra epoca.
E’ al top, diciamo pure... al ponte più alto! Il
suo amore per le navi, soprattutto le grandi e clamorose regine degli
oceani del passato, è iniziato in gioventù e oggi
lo ha portato davvero ai vertici.
La sua conoscenza delle navi passeggeri italiane non ha rivali e i suoi
libri sono sempre ‘volumi definitivi’. Ma le sue
capacità non sono limitate alla carta... Basti pensare al
fatto che ha coordinato l’allestimento dei saloni della
mitica Queen Mary 2 per conto di Cunard Line”.
A questo riguardo la prestigiosa rivista ‘Arte
Navale’, ha scritto che il fatto di avere un italiano
chiamato da una società anglo-americana per un compito
così delicato, è “una vera nota di
orgoglio nazionale”.
Sul set del documentario “Andrea Doria” a Saxa Rubra.
Targa Fincantieri a ricordo della costruzione della “6111”.
Premio della
Lega Navale Italiana di Milano.
Premio della “Folgore” di Pisa
Premio dell'Associazione americana naufraghi del Doria.
Opera d'arte disegnata per la Carnival Liberty.
Vetrina con i suoi libri sulla Queen Elizabeth 2.
Viaggio inaugurale QM2: mostra fotografica.
Accoglienza della Queen Elizabeth 2 a Trieste.
Durante una conferenza.